La corsa verso l’obiettivo della mia vita è cominciata nel 1993.  Mio padre era un pilota e mi regalò una mini moto. Un sogno! Me la ricordo bene, era rossa e blu e ci salii per la prima volta a Brno mentre il mio papà era impegnato nel circuito di gara. Avevo solo tre anni e non ero ancora in grado di guidarla, mi ricordo che quel giorno l’ho passato a fare e rifare la salita del paddock e mi sentivo felice come non mai.

Due anni dopo partecipai alla mia prima gara di motocross in Svizzera e alla fine della giornata le mie idee erano chiare, dissi a mio padre: “Voglio fare il pilota e diventare Campione del Mondo”.

Negli anni che seguirono iniziai a girare in pista anche con moto da velocità ma la vera svolta avvenne nel 2006 quando, grazie a Red Bull KTM, partecipai alla mia prima gara

Gran Prix nella categoria 125 sul circuito inglese di Donington Park.

Da quel momento fu tutto un susseguirsi di anni dedicati alle gare di velocità,

prevalentemente in 125 e Moto2. Nel 2016 decisi di passare alla categoria Supersport 600 e quel passo aprì definitivamente la strada verso la realizzazione del mio sogno. Già dall’anno del mio debutto, capii che potevo trarre grandi soddisfazioni da quel cambiamento. Infatti solo tre anni dopo, sono diventato Campione del Mondo, esattamente come avevo detto a mio padre, quel pomeriggio in Svizzera dopo le gare.

Certo, non si è trattato di un percorso semplice ma giorno per giorno ho coltivato in me la convinzione che ce l’avrei fatta e il tempo mi ha dato ragione.