Mio padre è sempre stato innamorato dei motori e girava sempre in scooter o con la sua Ape-car, oltre ad avere una predilezione per le moto da turismo. Il fatto che io abbia cominciato a correre lo devo anche a lui, dato che fin da bambino sono stato immerso in questo mondo. Una volta eravamo in vacanza a Cattolica e ho visto le piste, mi è venuta voglia di provare le minimoto, mi incuriosiva questo sport. Ero grande, avevo già tredici anni ma ho cominciato ad insistere affinchè i miei genitori mi portassero in pista e alla fine ci sono riuscito.

Sono nato in Puglia e la mia bellissima terra non ha mai avuto una cultura per il motorsport. Siamo andati ad una pista vicino a Bari, a circa 200 km da casa, l’unica omologata a livello nazionale, anche se di fatto era un autodromo. Non è stato semplice iniziare ma avevo una passione instancabile e con tanti sforzi e grande determinazione sono riuscito a diventare un pilota professionista. 

In questa foto avevo 14 anni ed era una di quelle prime volte in pista. Di quel giorno ricordo che avevo fatto dei buoni tempi e sia io che mio padre eravamo molto felici. 

Come si può vedere indossavo stivali Sidi già da allora e ogni piccolo traguardo raggiunto era per me un grande successo, mi sembrava di venire ogni volta premiato per i miei sforzi. Ammetto che è stato difficile convincere la mia famiglia della strada che avevo scelto ma, dopo solo un anno dal mio debutto, ho avuto un grave incidente che mi ha causato la lesione di alcune vertebre e sono stato obbligato a rimanere per sessanta giorni a letto. 

Al mio rientro in pista andavo più forte di prima e loro si sono dovuti praticamente arrendere: ero nato per correre in moto.